📚 Premessa
Spesso sottovalutiamo l’ingegno italiano soprattutto nelle nuove tecnologie. Un pò perchè effettivamente le produzioni scientifiche si sono spostate in altri lidi e un pò perchè non vengono valorizzati i nostri geni che troppo spesso si spendono all’estero. Nella fattispecie negli utlimi 50 anni una delle migliori menti italiane nel mondo dell’informatica è quella di Federico Faggin. Un inventore e fisico vicentino che ha portato alla luce con il suo team una serie di microprocessori che hanno fatto la storia: l’Intel 4004, 8008 e il Zilog Z80 nonchè l’invenzione del touchpad e del touch screen. Sapere dell’esistenza della sua biografia non mi ha lasciato senza il desiderio di leggerla, ed ecco cosa mi sono annotato.
Cosa mi porto a casa da questa lettura
- Federico Faggin ha avuto la bravura e la fortuna di entrare in Olivetti in un momento storico nel quale l’Italia poteva ancora vantare un primato tra le nazioni nel campo dell’informatica. Ora la situazione è completamente diversa ma il cloud e la presenza di player internazionali nel nostro paese non ci deve far smettere di provare ad essere di nuovo tra i primi posti a livello mondiale. Un punto a nostro sfavore è la burocrazia, il credito e un ambiente meno favorevole alle startup.
- Non bisogna mai arrendersi e se non vengono riconosciute le proprie conquiste. Si può e si deve lottare per far emergere la verità.
- Tutto il mondo è paese: anche negli Stati Uniti, nel paese delle opportunità non sempre la meritocrazia è il driver delle relazioni lavorativi e così diverse volte Faggin si è trovato senza la meritata paternità delle sue invenzioni tanto da dover firmare l’Intel 4004 con le sue iniziali su tutti i chip in produzione. Qui si trova un ottimo riferimento.
- Nella prima parte Faggin ci racconta la sua giovinezza in Italia. In queste pagine ho ritrovato il sapore di casa.
- La narrazione prosegue con la sua avventura negli Stati Uniti. La passione di questo inventore traspira in tutte le pagine e la lettura è appassionante. Alcuni passi possono sembrare distanti soprattuto perchè si parla di componenti elettronici come gate logici e altri argomenti molto tecnici e che vengono trattati nei corsi di microelettronica. Per chi ha avuto il piacere, però, di studiare questi argomenti solo su libri accademici è un viaggio spettacolare visto dagli occhi di chi lo ha vissuto in prima persona.
La mia quarta vita
Si intitola così l’ultimo capitolo di questa biografia e merita una trattazione a parte. Oltre alle molteplici vittorie in campo tecnologico Faggin si addentra in un percorso personale di analisi e comprensione della realtà in cui viviamo con un approccio olistico.
E’ un capitolo ricco di spunti al di là delle opinioni personali sul tema. Faggin si addentra su un discorso impervio cercando di raccontarlo in maniera semplice. L’immagine che più mi ha colpito per descrivere il suo modello della realtà è quella della piazza affollata. Ogni elemento con il suo “libero arbitrio”, con la sua coscienza concorre al rumore di fondo ma è altrettanto vero che ogni elemento sofferma la sua attenzione solo ad una piccola parte di essa, basti pensare a due persone che parlano tra loro mentre di fianco c’è un gruppo di ragazzi che giocano e magari un cane attento a dare la caccia ad una lucertola. Ognuno è importante perchè determina il suono di fondo ed ognuno dà attenzione alla persona o cosa che gli interessa.
Così è la fisica che si sofferma su alcuni aspetti della realtà e mentre il tutto forse è composto anche da altro di cui non abbiamo ancora fatto attenzione.
Questo qualcosa in più è il significato della realtà che secondo Faggin è intrinseca nella materia. La materia base (elettroni, protoni …) oltre a massa e proprietà ondulatoria con la loro probabilità di essere in un posto in un determinato istante manifestano il loro libero arbitrio che concorre alla formazione della realtà come la vediamo. La teoria parla di realtà esterna visibile e misurabile e di realtà interna che ancora non conosciamo a sufficienza.
Non banale, non scontato. Piacevole o no ma molto molto interessante.
Considerazioni
Faggin è sicuramente un uomo illuminato. Ha saputo trarre dalle sue sconfitte la forza di reagire e di compiere un percorso personale che lo ha portato a numerose vittorie lavorative ma anche in esplorazioni del pensiero fino allo studio della coscienza e del libero arbitrio cercando di uniformare lo studio della realtà oltre alla descrizione fisica. E’ affascinante la teoria che descrive nell’utima parte della sua biografia. Da leggere.
Riferimento
Federico Faggin, Silicio, Mondadori, (30 aprile 2019). Amazon
La coscienza è lo spazio in cui avviene la conversione della realtà materiale alla realtà interiore dei qualia, che sono i portatori di significato. (Federico Faggin).