📚 Premessa
Non ho mai approfondito molto riguardo l’economia e i meccanismi che ci stanno alla base ma prendendo spunto da vari youtuber ed in particolare in questo caso da Giorgio de Marco di What’s up Economy ho deciso di dedicare alcune letture sull’argomento.
Il motto di Giorgio è “Se non ti occupi di Economia, l’Economia si occuperà di te” e allora ho iniziato da questo breve saggio di Lorenzo Forni, un pò perchè mi incuriosiva il titolo e un pò perchè scritto da un professore della mia città.
Lorenzo Forni è professore di Politica Economica all’Università di Padova e a capo della Associazione Prometeia, un importante think-tank di analisi economica e politica. In questo sua opera cerca di raccontare a chi come me è dai tempi dell’esame di microeconomia di Adriano Birolo al DEI di Padova come e perchè i politici non vadano d’accordo con gli economisti.
Cosa mi porto a casa da questa lettura
Questi sono i punti che più mi hanno colpito:
- La scienza economica cerca di risolvere il problema dell’ottimo ottimizzando una funzione obiettivo dati i vincoli di bilancio.
- Se un paese spende di più di quello che produce, allora prima o poi dovrà pagare il conto. I vincoli di bilancio devono essere rispettati prima o poi.
- In politica macroeconomica i vincoli più importanti sono due:
- il vincolo di bilancio pubblico
- il vincolo di bilancio con l’estero.
- Una politica insostenibile porta ad una crisi e a recessioni che vengono pagate dal ceto medio e meno abbiente.
- Le politiche macroeconomiche riguardano:
- politica monetaria
- politica fiscale
- politica di cambio
- politica di commercio internazionale
- La svalutazione della moneta implica l’inflazione cioè l’aumento dei prezzi domestici perchè le importazioni diventano più care. Cala la domanda interna e aumenta le esportazioni.
- L’aumento inadeguato dei tassi di interesse sui titoli di Stato implica minori investimenti e minore crescita dell’economia perchè favorisce l’aquisto dei titoli di stato al posto degli investimenti.
- Se la domanda interna non viene soddisfatta allora aumentano le importazioni e si ha uno sbilancio verso l’estero.
- Abbassare il costo del lavoro aumenta le esportazioni e diminuisce la domanda interna.
- Il default di stato è un meccanismo che riporta nel breve periodo a pari il bilancio ma viene pagato il conto nel lungo periodo. La credibilità che acquisisce uno stato è importantissima per non essere preda di speculazioni.
- Il cambio fisso verso un’altra valuta forte spesso lega in modo controproducente lo stato che lo sceglie perchè necessità un controvalore della propia valuta in valuta estera.
- La politica fiscale può operare con:
- riduzione della spesa dell’apparato pubblico
- aumento delle tasse
- I dazi aumentano la produzione interna a patto che ci sia margine di disoccupazione e funziona fintanto che il costo dei prodotti interni sia simile ai costi dei prodotti esteri altrimenti tende ad essere controproducente e a scapito dei consumatori finali.
- E’ importante che la Banca Centrale possa operare in autonomia rispetto la politica.
Conclusione
In questo libro Forni spiega in modo chiaro alcuni meccanismi base della macroeconomia. In particolare partendo dal presupposto che i vincoli di bilancio vadano rispettati prima o poi nel tempo spiega, portando alcuni stati come esempio, i meccanismi che possono portare in equilibrio un bilancio negativo. La svalutazione o il debito e i dazi sono alcune delle leve più preferite dai politici perchè nel breve tempo possono essere giustificate all’elettorato mentre leve più efficaci ma di lungo tempo come l’istruzione, la ricerca e l’aumento di produttività spesso non vengono scelte proprio perchè non danno evidenze nel breve periodo, peccato che poi le crisi vengano a riequilibrare i giochi facendo pagare un conto salato soprattutto al ceto medio e alle classi più povere.
Riferimento
Lorenzo Forni, Nessun pasto è gratis: Perchè economisti e politici non vanno d’accordo, Società editrice il Mulino, 13 giugno 2019. Amazon
Nell’economia sono pericolosi gli zeri che stanno dietro, nella politica quelli che stanno davanti… (Ronald Searle).