📚 Introduzione
Barbascura X è uno dei divulgatori scientifici più irriverenti e divertenti di YouTube. Spesso mi trovo al sabato e alla domenica dopo pranzo a vedere “la scienza brutta” con i miei figli che ne vanno matti. Su Prime Reading è passato questo libro e non ho fatto a meno di leggerlo anche se non era nella mia wishlist. Il titolo parla chiaro e racconta come il genio non sia frutto di un talento particolare ma di diversi fattori… tra cui la fortuna ma soprattutto la motivazione.
🚀 Cosa mi porto a casa da questa lettura
- Il talento non esiste nel senso che esiste la passione e la dedizione. I geni sono sicuramente persone intelligenti o quanto meno caparbie e concentrate nel proprio obiettivo.
- Inoltre, per non dimenticare l’autore ci racconta come essere nel posto giusto o con le risorse giuste possa accelerare il raggiungimento di grande scoperte.
- Anche i nostri scienziati per eccellenza come Newton e Albert Eisten cambiavano spesso idea o si contraddicevano. Tesla era molto dotato nelle ricerca ma un pessimo venidtore di se stesso. Marconi non eccelleva negli studi fisici e arrivò alla radio mettendo insieme invenzioni e ricerche di altri, così come Darwin fotuitamente era arrivato a partecipare alla spedizione del 1831 che lo rese famoso mentre le sue teorie era già da tempo in circolazione negli ambienti scientifici.
- Per noi può essere scontato ma la ricerca scientifica solo fino a pochi secoli fa era ancora legata alla teligione e spesso gli scienziati non avevano il coraggio di esprimere le proprie scoperte
🍻 Cusioristà interessanti
- La materia è “piena” di vuoto. Se i nostri atomi fossero senza spazi vuoti al loro interno il nostro corpo sarebbe conentuto in un infinitesimo di una punta di un ago.
- Newton praticò l’alchimia in pieno 1600. Soffriva di perdita di appetito, delirio di persecuzione, apatia, insonnia, tendenza all’isolamento, perdite di memoria, paranoia, tremori, isteria, depressione e bipolarismo. Inoltre era solito mangiare mercurio.
- Darwin mangiava la maggior parte delle specie che trovava nei suoi viaggi
- Albert Einstein non andava male in matematica e altra curiosità è che dopo due anni dalla sua teoria delle relatività era ancora un normale dipendente dell’ufficio brevetti.
🍷 Conclusione
Sapere che il genio in senso di superdotato non esiste è consolatorio ma al pari ci rende responsabili delle nostre azioni e del fatto che le cose le “dobbiamo far accadere” perchè accadano.
🤓 Riferimento
BarbascuraX, Il genio non esiste: e a volte è un idiota, Tlon, 11 Marzo 2020.
“Credo moltissimo nella fortuna, e ho scoperto che più io lavoro e più ne ho.” (Coleman Cox)